L’avventura del naturopata, da guaritore a figura fra gli operatori sanitari
Ieri sera, informata che a Falò sulla TSI si parlava di terapisti complementari, ho voluto ascoltare quanto si diceva senza nemmeno rendermi conto del tema della serata.
Quello che non ho
sentito, o forse mi sono persa durane la trasmissione è informare che
l’attività che ormai svolgo da parecchi anni e che nel diventare professione
ufficiale ha richiesto una serie di esami, pur avvalorando la non pericolosità
dei professionisti che la svolgono, certo non ha informato di quale
preparazione agli esami è stata richiesta.
Il gruppo di dieci esami richiesti per l’autorizzazione alla pratica del
Terapista Complementare sono stati il naturale sfociare in una verifica di un
corso di preparazione in tutte le dieci materie per cui siamo stati testati.
Gli esami che il cantone richiede e che non hanno nulla a che fare con le
terapie alternative, bensì una preparazione base che garantisce il nostro saper
distinguere sia le competenze entro le quali operare, sia i limiti entro i
quali abbiamo l’obbligo legale di non agire o prestare assistenza, come pure la
preparazione necessaria per saper indirizzare, soprattutto nei casi di urgenza,
i pazienti che necessitano professionisti di soccorso e d’urgenza.
Il nostro lavoro
svolto che in alcun modo sostituisce il ruolo del medico, sia per competenza,
sia per pratiche ed analisi che solo in uno studio medico possono essere svolte
in Ticino, si muove unicamente nella competenza delle terapie complementari e/o
alternative.
Quello che nella
trasmissione non è stato riportato, anche perché non tema principale della
puntata, è quanto un terapista complementare, soprattutto se riconosciuto dalle
casse malattia, dev’essere preparato. Nel mio caso, come per altri miei
colleghi, la formazione pluriennale di medicina o terapie alternative è tanto
vasta da aver ottenuto riconoscimenti di qualità per la formazione acquisita.
La formazione base
quale naturopata, o terapista complementare, include le basi della medicina
alternativa o naturopatia e in genere prosegue nella scelta che ogni
professionista fa nella vasta gamma di terapie ormai offerte e riconosciute
dalle casse malattia previa copertura complementare.
La formazione e/o
diploma acquisito di naturopatia non è certo la fine della nostra formazione,
bensì l’inizio di un continuo aggiornamento tramite corsi annuali che sono di
pieno supporto alla graduale acquisizione di competenza e pratica nello svolgimento
di sessioni quotidiane con i pazienti.
Sia associazioni di
naturopatia, sia casse malattia ed in particolare l’organo di controllo per la
formazione ed aggiornamento continuo EMR/RME richiedono un numero di ore
annuali che si esigono siano frequentate.
Certo per chi ama non
solo la propria professione, bensì anche il campo in cui si opera,
l’aggiornamento e lo studio va ben oltre le ore richieste da questi organi di
controllo. Nuove tecniche, nuove modalità di operare con i pazienti in piena
sinergia con i concetti e pratiche basi naturopatiche, vengono continuamente
acquisite per migliorare sia prestazioni, sia risultati conseguiti con i
pazienti.
Quest’anno entrando
nel 27° anno di attività ripercorro gli anni scorsi e l’avventura affrontata.
Quando eravamo iscritti sotto la legge del guaritore, pur avendo già formazione
triennale di naturopatia, abbiamo operato sotto questa legge per un certo
numero di anni.
Quanto detto nella
trasmissione è che sotto la legge del guaritore è iscritto chi ha doni di
guaritore personali e anche chi non veramente intenzionato ad applicarsi e
formarsi e/o dare gli esami cantonali o peggio ancora per esami non superati:
ciò che non si detto è che chi sceglie la via professionale del terapista
complementare, pur scegliendo la formazione esterna nella forma di corsi, non
significa per questo che non abbia doni e talenti. Proprio perché la legge del
guaritore non consente la retribuzione, chi vuole farne attività professionale,
nonostante i personali doni, deve formarsi come se non li avesse: questo solo
per dare a sé stessi legittimamente un salario per il proprio mantenimento.
Essere quindi
declassati a quelli “senza talenti o doni” perché si è scelta la via
professionale è decisamente disinformazione, quasi come se il richiedere una
tariffa per le proprie prestazioni, deprivasse la propria pratica dell’amore e
la dedizione per cui si sceglie una professione come questa.
Seguire chi soffre
fisicamente, chi è in crisi, chi è in difficoltà o in depressione richiede
sempre grande energia, grande pazienza, amore e compassione ed è impensabile
credere che svolgere un’attività o professione, quale dei due il termine
scelto, come questa basti frequentare corsi e dare esami.
La costante dedizione,
il constante impegno va oltre la formazione ed aggiornamento annuale svolto.
Essere quindi declassati a quelli “non veri”, quelli che non svolgono
l’attività con vero altruismo e dedizione, o a quelli “senza doni personali”, prima
di tutto è disinformare il pubblico.
Anche nel caso dei
medici, certo chiunque di voi avrà incontrato chi svolge la professione perché
ama assistere il prossimo e coloro che hanno scelto la professione per
l’indiscusso e notevole introito conseguito. Come in ogni professione c’è che
si merita il denaro conseguito e chi lo pretende solo per aver lavorato, ma
senza necessariamente aver svolto il proprio ruolo al meglio.
Il terapista
complementare una volta superati gli esami, deve ancora superare il controllo
dei propri locali che devono rispondere ai requisiti della legge sanitaria per
la pratica del terapista complementare. Siamo quindi persone formate, preparate
e che hanno assolto ai doveri richiesti dalla legge. Vedersi ancora sminuiti e
trattati da ciarlatani certo non fa piacere, anche se certo consapevoli del
fatto che chi fa questo tipo di affermazioni non solo afferma di fatto il
falso, bensì commette anche reato di diffamazione perseguibile dalla legge.
Passati tanti anni dal
superamento degli esami predisposti per il Terapista Complementare, ora sono
già iscritta, come molti altri miei colleghi, all’Esame Federale per la
Naturopatia Europea che è il massimo riconoscimento professionale in questo settore
e che traghettato questa professione come ufficiale secondo i criteri Oml MA.
Grazie alla mia decennale pratica professionale, come altri, l’esame che dovrò
sostenere sarà solo una parte rispetto a chi è nuovo della professione.
Proseguire in questo
campo entrando nel 27° anno di attività e superati veramente grande sfide e
momenti difficili che possono mettere in discussione la continuazione o la
chiusura di una pratica professionale, solo entusiasmo, dinamismo,
determinazione e reale dedizione uniti all’amore e compassione per la
condizione umana spesso carica di grave sofferenza sia a livello psico-fisico
come pure a livello energetico/spirituale, permettono di mantenere il passo
deciso su quanto ancora ci si prefigge come traguardi e conseguimenti sia per
sé stessi, sia per ogni paziente seguito nel quotidiano.
Augurandomi che sempre
più paura e sospetto svaniscano per chi ancora è disinformato, lasciando il
posto alla meritata fiducia di chi come me veramente pone il massimo impegno,
dedizione ed amore, desidero solo invitare chi ancora non ha fatto esperienza
sia della naturopatia, sia di ogni terapia complementare, ad offrirsi
l’opportunità di scoprire quanto possiamo infinitamente fare per ognuna delle
persone che si presentano nel nostro studio.
Rinnovo a tutti i miei lettori l’invito a
muovere il primo passo del proprio livello personale o a quello del prossimo
personale livello evolutivo prendendo contatto per una sessione individuale.
Copyright Scintilla di
Monica Scandella 2020
Sessioni di
riferimento:
Sessione First Step
Sessione
Autovalore/Autostima
Sessione Burnout
Sessione pensionamento
Sessione Empowerment
Sessione di Rinascita
personale e/o professionale
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