sabato 29 febbraio 2020

"Io sono così…." la sfida d’immaginarsi come solo sognato…

Strategie di Ricodificazione di Sistemi di Credenze solidificati o tanto sabotanti perché nascosti


Strategie di Ricodificazione di Sistemi di Credenze solidificati o tanto sabotanti perché nascosti

Io sono così. Quante volte l’ho sentito dire.
Non ci posso far niente. Sono sempre stato così. E niente cambia e tutto continua nello stesso modo.

La sfida di reinventarsi, di prendersi il lusso ed il potere di sentire e comprendere chi vogliamo essere, inizia con comprendere che siamo in fondo nessuno.

Nel processo di re-identificazione la sfida più grande sono tutti i concetti di sé, tutte le credenze, tutto ciò che abbiamo pensato, immaginato e creduto di noi stessi, come pure tutto ciò di cui le persone attorno a noi hanno pensato, immaginato e creduto di noi.

Trovare il coraggio di essere nessuno, di scoprire chi vogliamo essere, di scegliere e decidere da soli chi vogliamo essere è la più paurosa ed al contempo entusiasmante esperienza che si possa scegliere.

Spesso nella perdita dell’identificazione personale si tende a perdersi, a smarrirsi al punto di entrare in spirali negative: basta scoprire di essere stati adottati, o dopo un incidente non ricordare la propria vita, le persone che erano attorno a noi e quanto dentro di noi provavamo per loro.

Nella perdita dell’identificazione personale emergono però gli elementi primari del motivo per cui tanto ci attacchiamo a chi crediamo di essere: perdere sé stessi è una delle più grandi paure, tanto grande da far mancare il respiro, da dare l’impressione che manchi la terra sotto i piedi.

L’autostima costruita su chi crediamo di essere, su ciò che pensano gli altri di noi e su tutti i conseguimenti e traguardi raggiunti nella vita, può svanire nel nulla e far crollare la persona più apparentemente sicura di sé. L’autostima basata su questi criteri è fragile ed è prima conseguenza di crollo nella propria esistenza a livello privato, ma soprattutto a livello professionale.

Ho rivisto da poco tempo una persona che avevo conosciuta così sicura di sé, quasi imponente nella statura, nella prestanza, nell’esprimersi e nello svolgere il proprio compito professionale. Questa persona ha subito nella propria vita professionale dei cambiamenti, dovuti a ristrutturazione aziendale che si espansa, e questa persona nel cambio di ruolo, nel cambiare protocolli, nello svolgere in modo diverso il proprio compito è quasi sparito: è sembrato come se la sua statura si fosse ridotta tanto da non sembrare la stessa persona, quasi come se avesse perso dieci centimetri di statura. La prestanza svanita, l’abbigliamento che lo faceva sembrare ancora più piccolo. Nonostante tentasse di convincermi del proprio ruolo, del quale io del resto non ho mai dubitato, era palese la perdita della propria identità professionale tanto da sembrare che quasi, e ripeto quasi, non sapesse svolgere il proprio lavoro.

Ed a quanti capita oggi giorno ?

I continui cambiamenti in ambito professionale dove un lavoro a lungo termine sembra quasi un miraggio e dove, anche quando si mantiene il proprio posto di lavoro, l’imperativo è l’aggiornamento, il rinnovarsi, professionalmente e personalmente. Quanti tengono testa a tutto questo veramente e non solamente di facciata ?

Il conseguente smarrimento alla propria identificazione in ogni ambito della vita è tanto sconvolgente che viene percepita come evento drammatico e destabilizzante: si possono perdere carriere, relazioni sentimentali, matrimoni e famiglie. La spirale può essere senza fine unicamente per un focus negativo mentale d’immagine di sé trattenuta nei pensieri, emozioni ed immagini interiori.

Spesso la propria perdita di identità avviene semplicemente con il pensionamento per le persone che si sono identificate unicamente nel proprio ruolo professionale e senza il quale la propria vita non esiste.
Di fatto solo non è ancora stata progettata e vissuta.

Scoprire invece che il cambiamento e/o la perdita della propria identità è un evento, per quanto possa essere spiacevole, e conseguenza estrema di quanto non si era accettato, né tanto meno integrato, tanto da degenerare e provocare un cambiamento ancor più drammatico, può potenzialmente essere  un processo di trasformazione ed opportunità, è ancora per molti una sfida apparentemente troppo grande.

A torto ho sentito affermare per anni che questi sono i momenti in cui il vero cambiamento avviene, mentre queste situazioni sono sempre e solo conseguenza di estrema rigidità, di paura del cambiamento che ne provoca uno ancora più penoso.

Essere in balia della propria identificazione può esser la più pericolosa delle situazioni sia perché provoca immobilità nella propria vita e nessuna evoluzione, sia perché tende a provocare cambiamenti drammatici.

Quando invece il cambiamento è nostro amico, quando rinnovarsi è indicazione di auto stima e fiducia in sé stessi non basati su eventi o conseguimenti esterni, i cambiamenti drammatici hanno poca possibilità di entrare nella nostra vita.

Avere saldamente le redini della nostra esistenza non è vivere di controllo, bensì di fiducia nelle proprie risorse interiori, nelle proprie capacità, nella Consapevolezza e capacità di discernimento di chi vogliamo essere, dove vogliamo andare, quali mete vogliamo e sappiamo raggiungere e del lavoro necessario per i conseguimenti che ci prefiggiamo.

Troppi ancora vivono di facciata, di ciò che vogliono far credere, invece di quello che sono veramente e continuano nella loro vita in un mare di incertezza, un mare di ansie ed angosce che li divorano che solo farmaci, sport o pratiche attenuano ma che non risolvono veramente la causa che le ha scatenate.

Oggi giorno il termine coach è anche troppo usato quasi che frequentare qualche week end di formazione bastasse, arrogantemente, a seguire la vita altrui, sia privata che professionale.

Mi sono sentita dire più di una volta da professionisti che i corsi di coaching ai quali sono costretti a partecipare il più delle volte sono tenuti da persone che fanno solo “scena” e che alla fine della giornata non hanno dimostrato di aver insegnato alcun che di valido, alcun che di nuovo, ripetuto e conosciuto per il mare di pubblicazioni che ormai sono ovunque.

Ormai è da parecchio che si sente parlare di sistemi di credenze e modelli di pensiero, e della loro ricodificazione o riconfigurazione. Troppo spesso si ripetono gli stessi concetti passati da un coach internazionale all’altro, mentre dietro la grande immagine, la profondità manca e ciò che è offerto è poco più l’ennesimo prodotto pronto per il consumo.

Essere terapeuti, coach, mentori non è il risultato di corsi o workshop, bensì il reale constante trasformazione di sé che è di prima esperienza e diviene competenza nella pratica e dedizione alle persone delle quali ci si occupa.

Un/a coach vero invece è catalizzatore di opportunità e colui/e in possesso di strumenti che permettono alle persone di cambiare veramente la propria esistenza, insegnandovi il cambiamento, la capacità di rinnovarsi senza alcuna difficoltà.

Rimanere bruco, invece di esplorare la via della trasformazione e metamorfosi, permette di dispiegare le ali, rivelando lo splendore del proprio impareggiabile ed unico volo.


Rinnovo a tutti i miei lettori l’invito a muovere il primo passo del proprio livello personale o a quello del prossimo personale livello evolutivo prendendo contatto per una sessione individuale in studio ed online


 

Copyright Scintilla di Monica Scandella 2020

 

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Contatto telefonico +41 91 743 27 72 e +41 79 458 97 49 

 

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lunedì 17 febbraio 2020

TERAPISTA COMPLEMENTARE…

L’avventura del naturopata, da guaritore a figura fra gli operatori sanitari




Ieri sera, informata che a Falò sulla TSI si parlava di terapisti complementari, ho voluto ascoltare quanto si diceva senza nemmeno rendermi conto del tema della serata.

Quello che non ho sentito, o forse mi sono persa durane la trasmissione è informare che l’attività che ormai svolgo da parecchi anni e che nel diventare professione ufficiale ha richiesto una serie di esami, pur avvalorando la non pericolosità dei professionisti che la svolgono, certo non ha informato di quale preparazione agli esami è stata richiesta.

Il gruppo di dieci esami richiesti per l’autorizzazione alla pratica del Terapista Complementare sono stati il naturale sfociare in una verifica di un corso di preparazione in tutte le dieci materie per cui siamo stati testati. Gli esami che il cantone richiede e che non hanno nulla a che fare con le terapie alternative, bensì una preparazione base che garantisce il nostro saper distinguere sia le competenze entro le quali operare, sia i limiti entro i quali abbiamo l’obbligo legale di non agire o prestare assistenza, come pure la preparazione necessaria per saper indirizzare, soprattutto nei casi di urgenza, i pazienti che necessitano professionisti di soccorso e d’urgenza.

Il nostro lavoro svolto che in alcun modo sostituisce il ruolo del medico, sia per competenza, sia per pratiche ed analisi che solo in uno studio medico possono essere svolte in Ticino, si muove unicamente nella competenza delle terapie complementari e/o alternative.

Quello che nella trasmissione non è stato riportato, anche perché non tema principale della puntata, è quanto un terapista complementare, soprattutto se riconosciuto dalle casse malattia, dev’essere preparato. Nel mio caso, come per altri miei colleghi, la formazione pluriennale di medicina o terapie alternative è tanto vasta da aver ottenuto riconoscimenti di qualità per la formazione acquisita.

La formazione base quale naturopata, o terapista complementare, include le basi della medicina alternativa o naturopatia e in genere prosegue nella scelta che ogni professionista fa nella vasta gamma di terapie ormai offerte e riconosciute dalle casse malattia previa copertura complementare.

La formazione e/o diploma acquisito di naturopatia non è certo la fine della nostra formazione, bensì l’inizio di un continuo aggiornamento tramite corsi annuali che sono di pieno supporto alla graduale acquisizione di competenza e pratica nello svolgimento di sessioni quotidiane con i pazienti.

Sia associazioni di naturopatia, sia casse malattia ed in particolare l’organo di controllo per la formazione ed aggiornamento continuo EMR/RME richiedono un numero di ore annuali che si esigono siano frequentate.

Certo per chi ama non solo la propria professione, bensì anche il campo in cui si opera, l’aggiornamento e lo studio va ben oltre le ore richieste da questi organi di controllo. Nuove tecniche, nuove modalità di operare con i pazienti in piena sinergia con i concetti e pratiche basi naturopatiche, vengono continuamente acquisite per migliorare sia prestazioni, sia risultati conseguiti con i pazienti.

Quest’anno entrando nel 27° anno di attività ripercorro gli anni scorsi e l’avventura affrontata. Quando eravamo iscritti sotto la legge del guaritore, pur avendo già formazione triennale di naturopatia, abbiamo operato sotto questa legge per un certo numero di anni.

Quanto detto nella trasmissione è che sotto la legge del guaritore è iscritto chi ha doni di guaritore personali e anche chi non veramente intenzionato ad applicarsi e formarsi e/o dare gli esami cantonali o peggio ancora per esami non superati: ciò che non si detto è che chi sceglie la via professionale del terapista complementare, pur scegliendo la formazione esterna nella forma di corsi, non significa per questo che non abbia doni e talenti. Proprio perché la legge del guaritore non consente la retribuzione, chi vuole farne attività professionale, nonostante i personali doni, deve formarsi come se non li avesse: questo solo per dare a sé stessi legittimamente un salario per il proprio mantenimento.

Essere quindi declassati a quelli “senza talenti o doni” perché si è scelta la via professionale è decisamente disinformazione, quasi come se il richiedere una tariffa per le proprie prestazioni, deprivasse la propria pratica dell’amore e la dedizione per cui si sceglie una professione come questa.

Seguire chi soffre fisicamente, chi è in crisi, chi è in difficoltà o in depressione richiede sempre grande energia, grande pazienza, amore e compassione ed è impensabile credere che svolgere un’attività o professione, quale dei due il termine scelto, come questa basti frequentare corsi e dare esami.

La costante dedizione, il constante impegno va oltre la formazione ed aggiornamento annuale svolto. Essere quindi declassati a quelli “non veri”, quelli che non svolgono l’attività con vero altruismo e dedizione, o a quelli “senza doni personali”, prima di tutto è disinformare il pubblico.

Anche nel caso dei medici, certo chiunque di voi avrà incontrato chi svolge la professione perché ama assistere il prossimo e coloro che hanno scelto la professione per l’indiscusso e notevole introito conseguito. Come in ogni professione c’è che si merita il denaro conseguito e chi lo pretende solo per aver lavorato, ma senza necessariamente aver svolto il proprio ruolo al meglio.

Il terapista complementare una volta superati gli esami, deve ancora superare il controllo dei propri locali che devono rispondere ai requisiti della legge sanitaria per la pratica del terapista complementare. Siamo quindi persone formate, preparate e che hanno assolto ai doveri richiesti dalla legge. Vedersi ancora sminuiti e trattati da ciarlatani certo non fa piacere, anche se certo consapevoli del fatto che chi fa questo tipo di affermazioni non solo afferma di fatto il falso, bensì commette anche reato di diffamazione perseguibile dalla legge.

Passati tanti anni dal superamento degli esami predisposti per il Terapista Complementare, ora sono già iscritta, come molti altri miei colleghi, all’Esame Federale per la Naturopatia Europea che è il massimo riconoscimento professionale in questo settore e che traghettato questa professione come ufficiale secondo i criteri Oml MA. Grazie alla mia decennale pratica professionale, come altri, l’esame che dovrò sostenere sarà solo una parte rispetto a chi è nuovo della professione.

Proseguire in questo campo entrando nel 27° anno di attività e superati veramente grande sfide e momenti difficili che possono mettere in discussione la continuazione o la chiusura di una pratica professionale, solo entusiasmo, dinamismo, determinazione e reale dedizione uniti all’amore e compassione per la condizione umana spesso carica di grave sofferenza sia a livello psico-fisico come pure a livello energetico/spirituale, permettono di mantenere il passo deciso su quanto ancora ci si prefigge come traguardi e conseguimenti sia per sé stessi, sia per ogni paziente seguito nel quotidiano.

Augurandomi che sempre più paura e sospetto svaniscano per chi ancora è disinformato, lasciando il posto alla meritata fiducia di chi come me veramente pone il massimo impegno, dedizione ed amore, desidero solo invitare chi ancora non ha fatto esperienza sia della naturopatia, sia di ogni terapia complementare, ad offrirsi l’opportunità di scoprire quanto possiamo infinitamente fare per ognuna delle persone che si presentano nel nostro studio.


Rinnovo a tutti i miei lettori l’invito a muovere il primo passo del proprio livello personale o a quello del prossimo personale livello evolutivo prendendo contatto per una sessione individuale.


Copyright Scintilla di Monica Scandella 2020

 

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domenica 16 febbraio 2020

CANCRO, TUMORI E MALATTIE/PATOLOGIE IN GENERE - LA MALATTIA ED IL RUOLO DELLA PAURA…

Consapevolezza del proprio corpo/energia e cosa sia la malattia


La malattia come fatto che avviene

Il troppo radicato pensiero che la malattia avviene senza alcun coinvolgimento di chi si ritrova con una determinata malattia, spesso è il primo fattore di senso di impotenza nei confronti delle malattie/patologie che si possano creare nel proprio corpo fisico ed è ancor peggio atto di inconsapevolezza e mancato potere personale nei confronti del proprio corpo, energia e salute.

La malattia non è qualcosa che accade, bensì un avvenimento strettamente legato alle dinamiche che si muovono dentro di noi e che poi si manifestano attraverso l’energia del nostro corpo, nelle cellule di ogni organo e sistema dello stesso.

Comprendere che è possibile e che abbiamo il potere di assumere un ruolo di prevenzione della malattia dell’assunzione di responsabilità di ciò che accade a livello emotivo/mentale/energetico prima di ogni distorsione legata a questi livelli che raggiunga la manifestazione energetico/fisica della malattia/patologia, è anche prima prevenzione, oltre al più efficace metodo per poter dissolvere la paura che ognuno di noi possa avere nei confronti delle malattie/patologie fisiche.

Il ruolo della paura…

La paura, tra le emozioni primarie che vive ogni essere umano, come pure gli animali e così le piante, è legata alla propria sopravvivenza, alla continuazione dell’esperienza terrena che stiamo vivendo. Mentre sistemi religiosi vi invitano unicamente a confidare in qualcosa di superiore, la Scienza dello Spirituale vi invita ad affrontare le radici sia della paura, sia di ciò che definiamo vivere, sopravvivere e/o rimanere in vita.

Certo non a tutti interessa una simile riflessione o lavoro interiore, ma sempre più persone sono attirate dal desiderio di salute e benessere alla responsabilità della Consapevolezza del proprio corpo, di come esso funzioni e si mantenga sano, di come esso sia sostenuto dalla sua energia e dai corpi energetici che creano l’energia del corpo e della vita quotidiana che viviamo.

La paura come prima nemica, può essere in parte alleata se la vediamo come un campanello d’allarme del tipo di esperienza che non vogliamo fare, per renderci conto che abbiamo il potere di scegliere e decidere che non permetteremo ad una simile esperienza di entrare nella nostra vita.

Dilungarsi ad utilizzare così la paura può ovviamente degenerare, anche se con un po’ di pratica, il successivo pensiero che siamo in potere di scegliere e determinare/manifestare le esperienze che vogliamo, il più delle volte è nuovo circuito neurale al livello celebrale che ci rimanderà al pensiero che lo ha creato al punto di entrare a livello automatico e di subconscio, tanto da assumere il ruolo dissolvere la paura iniziale.

La manifestazione della cellula tumorale

Prendere Consapevolezza di come avviene la manifestazione della cellula tumorale sia benigna, sia maligna, ha anche in questo caso un ruolo di conoscenza tale da dissolvere la paura di cui potevamo essere vittime quando eravamo immersi nell’esperienza devastante della credenza ed esserne in balia, che successivamente energeticamente e fisicamente, manifesta la malattia fisica.

Il ruolo fondamentale del lavoro sulle proprie credenze

Il lavoro fondamentale che ognuno di noi può svolgere sulle proprie credenze, non solo assume un ruolo di primaria Responsabilità e Potere di Manifestazione nella propria vita, ma dissolve tutta una serie di vissuti emotivi che si possono elencare quali paura, ansia, angoscia, timore, panico e così via.
Il lavoro sulle proprie credenza svolge quindi anche il ruolo di terapeuta/guaritore delle emozioni primarie negative di cui troppo spesso l’essere umano è vittima e soffre.

Ecco che allora potete immaginare come il lavoro sui personali sistemi di credenze e di pensiero assume un ruolo di prevenzione sia degli stati emotivi/mentali fisici, ma soprattutto di ogni manifestazione di disturbo o malattia/patologia fisici.

Prevenzione attraverso i sistemi di credenze ed a livello emotiva/mentale

Ogni manifestazione di malattia/patologia fisica prima di caricare il livello energetico legato alla fisicità e/o salute della cellula e degli organi/sistemi fisici, ha un tempo di vita che si lega unicamente al mondo emotivo mentale in cui ogni essere umano è immerso nel proprio vissuto terreno.

Anche nel caso delle patologie più debilitanti, devastanti ed autodistruttive il ruolo fondamentale in una manifestazione fisica è assunto dal vissuto interiore di ogni persona che determina successivamente la salute o malattia di ogni individuo o forma di vita.

Definizione espansa di salute

Mentre negli ultimi anni il concetto di salute ha varcato la soglia della prevenzione, ed all’invito per ognuno a qualsiasi pratica fisica o anti stress che la mantenga, i passi mossi sono andati oltre, varcando la successiva soglia della presa di Consapevolezza del proprio stato psicofisico, espandendosi a concetti di accesso all’ulteriore balzo di Consapevolezza di cosa sia il proprio corpo umano, la sua energia e da cosa sia essa generata.

Passare quindi da una pratica fisica attiva, come pure praticare tecniche quali lo yoga, il tai chi o qualsiasi altra pratica, può e deve andare oltre comprendendo che l’energia del proprio corpo è legata anche ai corpi energetici mentale ed emotivo legati alle emozioni e pensieri umani. Scegliere di muovere il passo successivo ad una semplice pratica fisica, anche se quest’ultima rimane validissima, significa assumere maggiormente il ruolo di Responsabilità maggiormente completa del proprio concetto o “stato di salute”.

Nell’esempio del cancro al seno, di cui troppe donne ancora sono vittime, anch’esso è strettamente legato alla personalità della donna che lo vive. Per quanto drammatico possa essere il vissuto di queste patologie, con la relativa dose di paura e di sofferenza fisica ed emotiva, ed ho piena comprensione per ogni donna coinvolta in una simile esperienza, posso solo affermare che la vera prevenzione avviene ancora prima dei personali controlli, prima di ogni diagnosi o controllo medico, e peggio ancora delle terapie chimiche devastanti da loro proposte...

La prevenzione nella forma di percorso interiore di presa di Consapevolezza, prima dell’amara scelta di terapie che devastano il corpo, le emozioni e la mente, e che spesso solo con grande coraggio si superano, oltre alla discutibile validità di certe terapie, è la scelta auspicabile per chiunque voglia evitare una simile esperienza.

La prevenzione nel percorso di presa di Conspavolezza avviene nella comprensione di ciò che genera il cancro o il tumore al seno, che è radicato nelle emozioni e pensieri inconsapevoli della donna che lo vive, e che daranno origine alla patologia fisica e di ogni persona che vive una particolare malattia/patologia

Fondamentale quindi per chi ha timore di poter vivere queste patologie, affrontare le tematiche alla base che generano la distorsione energetica che poi manifesta le cellule tumorali...

La distorsione energetica della cellula tumorale

Ogni cellula umana composta dalle su componenti atomiche e subatomiche delle quali potete trovare ampia descrizione in ogni libro di anatomia/fisiologia, ha una frequenza energetica ed un suono particolare legato alla personalità terrena di cui fa parte.

Possiamo allora guardare al nostro corpo come ad una comunità cellulare, ad un sistema estremamente complesso che continuamente comunica nei vari livelli che lo compongono. Non solo quindi parliamo di sistema nervoso, sistema endocrino, di sistema circolatorio e così via, ma anche dell’interazione di questi con i corpi emotivo/mentali che continuamente interagiscono con le proprie interfacce fisiche.
La cellula tumorale quando è pienamente manifesta è il risultato di distorsione energetica e di frequenze energetica, quindi sonora della cellula che non è più in grado di manifestare un programma di manifestazione energetica la cui interfaccia fisica è la cellula fisica, l’organo ed loro corpo fisico sani.

Nel personale percorso terreno la presa di Consapevolezza e l’assunzione di Responsabilità di ciò che accade nella nostra vita sia a livello fisico, sia a livello emotivo/mentale, sia a livello energetico, e per sempre più persone a livello energetico/spirituale, è il passo fondamentale di prevenzione di ogni disturbo, di ogni stato di malattia/patologia ed anche di ogni stato emotivo/mentale che porti disturbo al proprio vissuto quotidiano.

La prevenzione in questo senso è svolta solo tramite un percorso personale che lavora sia sul proprio vissuto emotivo mentale, sia sulle proprie credenze, sia su ogni memoria e registrazione di vissuto terreno, ed in particolare di vissuto negativo e/o traumatico che è fondamentale sciogliere, rilasciando tensione ed evitando la distorsione energetica/emotivo/mentale che assumerà la frequenza energetica e sonora di manifestazione del disturbo e malattia/patologia cellulare e fisica.

Il mio invito è quindi è muovere tutti i passi necessari all’espansione di Consapevolezza di cosa sia la nostra vita terrena, il nostro corpo, i nostri emozioni e pensieri, come pure l’energia legata ad essi.

Estratto estratto “Manifestazione della malattia/patologia fisica”
Copyright Scintilla di Monica Scandella 2020


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venerdì 14 febbraio 2020

Celebrare la Frequenza ed Oscillazione d'Amore Incondizionato...


Gli studi che da quattro mesi mi assorbono completamente oltre alla pratica quotidiana di naturopata e terapista complementare di terapie energetiche ed oscillanti, hanno permesso un notevole balzo di Consapevolezza, come pure energetico e di "Ricerca della Verità".

L'accesso a nuovi studi mi ha permesso un balzo tale di Consapevolezza che rivoluziona tutta la mia vita, anche se ha complete base concrete nella vita quotidiana e nella pratica quotidiana della mia professione di terapeuta Coach ed insegnante.

Questi nuovi studi che altro non fanno che confermare un sapere interiore da sempre presente in me, mi muove sempre maggiormente in una percezione al contempo molto lontana da quella umana, ed allo stesso tempo sempre più amorevole e compassionevole della condizione di limitazione umana.

Feste di Valentino come quella odierna hanno poco significato se non la Celebrazione di ogni espressione di sentimenti ed atti di Amore Incondizionato verso chi amiamo ed anche nei confronti di chi nemmeno conosciamo.

Nella Consapevolezza dell'Uno, di un'Unità composta di tutte le Individualità della Creazione la Frequenza prima da Celebrare è certo l'Amore, la Gentilezza, la Dolcezza che possiamo diffondere in noi ed attorno a noi.

Mentre alle nostre latitudini il San Valentino è solo per gli amanti ed altrove è anche per gli amici, il concetto ed Energia/Frequenza d'Amore è l'essenza prima della Vita per la quale ogni essere vivente di qualsiasi forma, dimensione o consapevolezza, ha diritto di conoscere ed alla quale oscillare perché rimanga nella Grazia e Beatitudine a cui tutta la Creazione è progettata, voluta e posta come primo e supremo Intento.

Che ognuno di noi, umano, angelicoumano, animale, vegetale e di qualsiasi altra forma consistenza frequenza e Consapevolezza, possa in questa giornata oscillare di Assoluto ed Incondizionato Gioioso Amore ...


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